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Cosa Significa Pansessualità Ed Essere Pansessuale?
Tutto quello che dovresti sull'essere pansessuale e sulla pansessualità.
- DI Beatrice M.
- Aggiornato:
Nell’ultimo decennio, il vocabolario utilizzato per descrivere le differenti tipologie di orientamento sessuale ha subito un ampliamento notevole. Grazie a un lessico più specifico, il singolo individuo ha maggiori chance di esprimete i propri desideri e sensazioni, instaurando legami profondi, intimi e autentici.
Esiste un termine, tuttavia, che si distingue dai vari neologismi degli anni 2000, avendo origini risalenti nel tempo, e che sicuramente conoscerai: stiamo parlando della pansessualità. Scopriamo insieme quale sia il significato della parola pansessuale e cosa implichi esserlo.
Definizione di pansessuale
Pansessuale è il termine utilizzato per descrivere una persona che prova attrazione fisica/sessuale o affettiva indipendentemente dal sesso/genere di appartenenza della persona da cui è attratta.
Si pone l’accento, dunque, sul rifiuto del binarismo di genere, ovvero l’idea secondo cui ogni individuo dovrebbe necessariamente identificarsi in uno dei due generi considerati come principali dalla cultura dominante (maschile e femminile).
Le persone pansessuali sono disposte ad accettare esperienze sessuali che prescindono dall’identità di genere del singolo, respingendo la dicotomica divisione dei generi. Ad esempio, un uomo può definirsi pansessuale quando attratto sessualmente da donne, transgender, bigender, pangender, demigirl, demiboy o qualsiasi altra identità di genere.
La pansessualità può essere considerata un orientamento sessuale a sé stante oppure una sottocategoria della bisessualità, che costituisce un termine cosiddetto ombrello.
Ricorda che l’orientamento sessuale è la direzione della sessualità e dell’affettività, a livello comportamentale o fantasmatico, verso persone dello stesso sesso (omosessualità), di sesso opposto (eterosessualità), di ambo i sessi bisessualità), verso tutti i sessi (pansessualità) o verso nessun sesso (asessualità).
Pansessuale versus bisessuale
Come avrai ben capito, tanto la pansessualità quanto la bisessualità ricadono all’interno dello spettro dell’orientamento sessuale.
Considerando l’aspetto meramente letterale, la bisessualità consisterebbe nell’attrazione sessuale e affettiva prevalentemente o esclusivamente per altre persone di genere femminile e maschile.
La pansessualità, invece, consiste nel desiderio sessuale nei confronti di ogni sesso o identità di genere. Il prefisso latino bi, infatti, significa “duplice”, mentre quello greco pan “tutti”.
Ma vogliamo davvero limitarci al fattore linguistico? In realtà, la questione è più complessa e coinvolge l’inclusività della parola pansessuale rispetto all’esclusività di bisessuale. Alcuni studiosi, come Shiri Eisner, sostengono che il termine bisessuale affermi il binarismo di genere e risulti, dunque, oppressivo, riducendo l’identità di genere a quella maschile e femminile.
I modelli dicotomici di genere, infatti, non rappresentano le esperienze di coloro che non rivendicano né un’identità femminile né una inequivocabilmente maschile. Tuttavia, la problematica rimane dibattuta sia all’interno della comunità LGBTQI+, che tra i pensatori.
Pansessuale versus polisessuale
Anch’esso inserito nell’ambito degli orientamenti sessuali, il termine polisessuale viene utilizzato per riferirsi a una persona che prova attrazione fisica/sessuale o affettiva nei confronti di più di un genere, senza attribuire importanza al suo sesso o identità di genere. Trattandosi di una direzione della sessualità scissa da questi due fattori, i polysexual possono desiderare il genere maschile, femminile o non binario, senza alcuna preferenza e distinzione.
Sotto questo aspetto, pansessuali e polisessuali orientano il loro desiderio sessuale secondo la medesima visione. La distinzione risiede nella quantità di sessi/identità di genere per cui provano attrazione. Mentre il prefisso pan significa letteralmente tutto, il prefisso poli significa molti. I polisessuali, dunque, pur essendo attratti da più generi, non provano interesse sessuale per tutti.
Miti sulla pansessualità
Siamo certi che, almeno una volta, ti sarà capitato di sentire qualcuno denigrare gli orientamenti sessuali diversi dall’eterosessualità, a causa della comphet, ovvero dell’idea che l’eterosessualità sia l’unica sessualità accettabile e che ognuno dovrebbe essere attratto da persone di sesso opposto.
La compulsory heterosexuality conduce a una stigmatizzazione e “patologizzazione” della comunità LGBTQI+, incluse le persone pansessuali. Spesso, gli individui pansexual vengono “ipersessualizzati”, ritenendo che agiscano in base alle loro pulsioni sessuali più frequentemente di altri e che siano, di conseguenza, persone promiscue.
Il fatto che provino attrazione sessuale nei confronti individuo senza dare importanza al suo sesso e al suo genere, bensì unicamente al suo modo di essere e alla sua personalità, non va confuso con il fatto che ai pansessuali possano piacere esteticamente e/o romanticamente e/o sessualmente tutte le persone del mondo.
I pansexual vengono anche additate come persone meno inclini alla monogamia. Questa affermazione è errata, poiché polisessualità e poliamore costituiscono due concetti distinti.
Storia del termine
Il termine pansessuale ha un’origine risalente nel tempo, a differenza di molti dei neologismi utilizzati per descrivere gli innumerevoli orientamenti sessuali. Il primo utilizzo della parola è attestata in uno scritto di Sigmund Freud, a indicare la teoria secondo la quale tutto il comportamento umano era originato e motivato dalla sessualità, sottolineando come ciò fosse particolarmente evidente nei bambini.
Freud credeva che i desideri sessuali dei più piccoli potessero essere diretti non solo nei confronti degli uomini e delle donne, ma anche rispetto a oggetti inanimati. Attraversando le fasi dello sviluppo psicosessuale, ipotizzò che i bambini imparassero a dirigere queste pulsioni verso il sesso opposto.
Soltanto nei primi anni ’90, la parola iniziò ad essere associata a un particolare orientamento sessuale.
La scala Kinsey
Il significato del termine pansessuale è strettamente correlato a un delle teorie più importanti sulla sessualità, la cosiddetta Scala Kinsey. Mai sentita prima d’ora? Si tratta di un sistema di classificazione degli orientamenti sessuali dell’essere umano, elaborata da Alfred Kinsey, un sessuologo e biologo statunitense.
Secondo questa teoria, l’orientamento sessuale costituisce un continuum non riducibile a categorie o compartimenti stagni. I suoi studi supportano l’idea che la sessualità sia fluida e come i fattori ambientali e genetici influenzino sia l’identità di genere verso cui si orienta l’attrazione sessuale che l’intervallo entro cui questa si modifica.
Come capire se si è pansessuale
La comprensione del proprio orientamento sessuale può rivelarsi spesso complessa, specialmente se legata a esperienze bistrattate e stigmatizzate dalla cultura dominante.
Se stai attraversando un periodo di confusione circa le tue preferenze sessuali e credi di essere pansessuale, puoi adoperare le affermazioni a seguire come degli spunti. Ricorda che non esistono dei criteri assoluti per affermare, confermare o smentire l’orientamento sessuale di qualcuno.
- Sei attratto non solo da uomini o donne, ma anche da tutto lo spettro di genere. Questo non implica che tua provi desiderio sessuale nei confronti di ogni singola persona, ma che sei in grado di trovare sessualmente attraenti persone di ogni sesso/identità di genere
- Non attribuisci alcuna rilevanza al sesso/genere della persona nei cui confronti provi desiderio sessuale
Nonostante il termine pansessuale sia relativamente nuovo nel lessico moderno, è caratterizzato da una lunga storia. Le persone pansessuali vengono definite come “cieche” di fronte al genere. Qualora tu ti sentissi disorientato circa il tuo orientamento sessuale, non dimenticare che puoi sempre chiedere aiuto a familiari e amici. Eventualmente, anche uno specialista del settore potrebbe esserti utile per comprendere a pieno le implicazioni delle tue preferenze sessuali.
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