Bruciore Intimo Dopo O Durante Il Sesso: Ecco I Possibili Motivi

Dalla scarsa eccitazione ai problemi ormonali. Tutte le cause di questo disturbo

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Il fastidio durante i rapporti intimi è più diffuso di quanto si possa immaginare: un problema che, prima o poi, riguarda la maggior parte delle donne con una vita sessuale attiva e che si manifesta perlopiù tramite bruciore localizzato nella zona della vulva. Decisamente non la condizione ideale per godere appieno del rapporto con il partner, considerata anche l’influenza negativa che può avere sulla qualità della vita.

Tutti gli studi più accreditati indicano uno stretto rapporto fra piacere e felicità, suggerendo come l’appagamento sessuale sia parte integrante di un’esistenza piena e gioiosa. Per questo è fondamentale individuare l’origine del problema e risolverlo prima che si cronicizzi, tornando ad affrontare senza preoccupazioni la propria intimità.

Come? Innanzitutto rivolgendosi a un medico che sappia fare una diagnosi precisa: nella maggior parte dei casi, si tratta di patologie comuni, curabili con farmaci e prodotti appositi. Consultare uno specialista è il primo passo per riappropriarsi di una sana intimità, evitando di soffrire inutilmente o, nel peggiore dei casi, aggravare la situazione.

Come si presenta?

In genere, il fastidio si avverte nel momento della penetrazione o dopo il rapporto intimo, con dolori che, non di rado, si protraggono per diversi giorni. La sensazione di bruciore può limitarsi alla zona vaginale, così come diffondersi all’intera vulva e creare serie difficoltà anche al normale svolgimento delle azioni quotidiane.

Non di rado il bruciore durante e dopo il sesso è accompagnato da:

  • Dolore
  • Prurito interno ed esterno
  • Gonfiore della vulva
  • Arrossamenti
  • Perdite vaginali
  • Fastidio durante la minzione
  • Sanguinamento

Ma quali sono le principali cause di bruciore durante il sesso?

1. Rapporti troppo irruenti

La più banale delle cause di bruciore e dolore intimo risiede nei rapporti troppo impetuosi. Non di rado la passione del momento induce a usare una forza eccessiva, con penetrazioni e spinte vigorose, che poco si addicono alle vagine più sensibili.

In questi casi, è normale che l’attrito forte e prolungato del pene sulle pareti vaginali dia luogo a irritazioni interne ed esterne, con fastidi che possono protrarsi anche per giorni. Un’eventualità che si scongiura imparando a usare maggior delicatezza e, se serve, un buon lubrificante.

2. Secchezza vaginale

Si tratta senz’altro di una fra le prime ragioni di bruciore intimo. La secchezza vaginale crea infatti un ambiente ostile ai rapporti sessuali, favorendo l’irritazione dei tessuti con tutte le conseguenze del caso: in primo luogo, la difficoltà nella penetrazione – dovuta sia all’ambiente asciutto che ai muscoli contratti -, quindi il doloroso attrito del pene, con relativa infiammazione alle mucose.

Affinché ciò non si verifichi, è necessario che la vagina sia adeguatamente lubrificata. In condizioni ottimali, questo avviene in maniera molto semplice e spontanea: il fluido fuoriesce dalle pareti vaginali e la muscolatura si rilassa, rendendo indolore lo sfregamento del pene sui tessuti interni.

Analizziamo dunque le principali cause di secchezza vaginale:

Secchezza vaginale per scarsa eccitazione

Come detto, in condizioni ottimali le pareti della vagina rispondono all’eccitazione rilasciando un fluido lubrificante, che favorirà la penetrazione senza traumi e attriti. In questo svolgono un ruolo primario i cosiddetti preliminari.

Tuttavia, non sempre il desiderio di fare sesso scatta in maniera automatica: nella maggior parte dei casi servono stimoli che risveglino gradualmente la voglia di intimità, preparando il corpo al rapporto vero e proprio.

I motivi di una scarsa o difficoltosa eccitazione possono essere di varia natura, sia fisica che psicologica. Tensione, stanchezza e preoccupazioni, per esempio, sono fra le principali cause del calo nel desiderio sessuale: una ricerca svolta presso il Dipartimento di Psicologia della University of Texas ha dimostrato come, nelle donne, lo stress cronico sia correlato a livelli sensibilmente più bassi di eccitazione.

Come fare

Al di là di baci, carezze e massaggi – che sono il preludio più comune al coito vero e proprio – l’eccitazione può essere stimolata con l’aiuto di sex toy e giochi di coppia, per esempio, oppure con la visione di film e serie tv erotici (LINK). Le soluzioni per mantenere vivo il desiderio sono molteplici e variano in base ai gusti e all’intesa di ogni singola coppia. Fare sesso in luoghi insoliti può essere, banalmente, un sistema per stimolare la fantasia, così come ricorrere all’uso di manette o libri erotici. Un universo ampio e variegato di soluzioni per combattere il blocco dovuto a cause psicologiche.

Secchezza vaginale causata da problemi ormonali

Come noto, gli ormoni svolgono una funzione di primo piano nel corpo umano e in particolare quello femminile. I fattori che possono influenzarli sono:

Menopausa

la secchezza vaginale riguarda donne di qualsiasi età, sia nel periodo precedente che in quello successivo alla menopausa. Ne soffre, in maniera più o meno grave, più della metà delle donne oltre i 51 anni: uno dei fattori che determinano questo cambiamento è la diminuzione del livello di estrogeni, tipica di questa fase della vita.

Tuttavia, stando a un sondaggio del 2020, il 31% delle donne al di sopra dei 35 anni riscontrerebbe un calo del desiderio sessuale come sintomo di perimenopausa, segno che questi disturbi possono comparire assai prima della fine delle mestruazioni.

Vi è inoltre un 17% di donne tra i 17 e i 50 anni con problemi di secchezza e sesso doloroso. I sintomi? Irritazioni, prurito, bruciore e fastidio; tutti disturbi di origine non batterica.

Ciclo mestruale

Come noto, il ciclo è regolato da una variazione ormonale che determina i livelli di desiderio. In particolare, la fase dell’ovulazione risulta essere quella in cui la maggior parte delle donne prova più eccitazione e può quindi contare su una maggior lubrificazione vaginale.

Al contrario, con l’innalzamento dei livelli di progesterone – prodotto in particolare nella seconda metà del ciclo – i tessuti vaginali tendono ad asciugarsi, rendendo più difficoltosa la lubrificazione.

Contraccezione ormonale

L’uso della pillola, in particolare se protratto per molto tempo, fa necessariamente calare i livelli di testosterone prodotto dalle ovaie. Un problema che va a influenzare la secchezza vaginale, poiché proprio questo ormone contribuisce fortemente alla lubrificazione.

Problemi ormonali

Patologie di questo tipo, come la sindrome dell’ovaio policistico, sono talvolta responsabili del calo degli estrogeni, con livelli che si abbassano al di sotto della media e impediscono la regolare lubrificazione della vagina.

Da uno studio condotto su 130 donne affette da questo disturbo è emerso come il 57,7% di loro riscontrasse una disfunzione sessuale; nella quasi totalità dei casi, questo si traduceva in una diminuzione del desiderio sessuale e dell’eccitazione.

Allattamento

In seguito alla gravidanza, e in particolare nel periodo dell’allattamento, i livelli di estrogeni tendono ad abbassarsi, favorendo la secchezza vaginale. Inoltre, come conseguenza del parto i tessuti vaginali possono assottigliarsi, diventando meno elastici e dunque più esposti a irritazioni.

3. Candidosi

La candidosi è un’infezione da lievito causata, per l’appunto, da un fungo chiamato Candida albicans. Insieme alla vaginosi batterica, questa patologia è tra le principali fonti di infiammazione a carico della vagina e dell’apparato genitale femminile. Un problema che, nelle situazioni più gravi, può estendersi anche all’uretra, rendendo difficoltosa la minzione.

Prurito, dolore e bruciore – sia interno che esterno – sono chiari sintomi della presenza di candida e possono manifestarsi in maniera ancor più persistente proprio a seguito di un rapporto sessuale. A questo proposito, l’igiene assume un ruolo decisivo: poiché l’umidità favorisce il proliferare di questo fungo, è bene sciacquare e asciugare con cura le parti intime per rimuovere tracce di sperma ed evitare condizioni di umidità cronica.

Oltre a questo, un sistema immunitario particolarmente debilitato può di certo favorire lo sviluppo della candida, rendendola più aggressiva e difficile da debellare. Per ritrovare una vita intima soddisfacente – senza bruciori che inibiscano il piacere – è fondamentale rivolgersi a un medico che prescriva la cura più adatta; qualora l’infezione continui a ripresentarsi, sarà opportuno che anche il partner si sottoponga ai dovuti accertamenti, per verificare che non sia egli stesso veicolo di contagio.

4. Irritazioni

Il bruciore intimo può essere diretta conseguenza di un’infiammazione già in atto, dovuta con ogni probabilità a una serie di comportamenti sbagliati: il contatto con sostanze chimiche, materiali o tessuti tutt’altro che delicati altera il naturale equilibrio delle parti intime, rivelandosi deleterio per la vita sessuale. I principali responsabili di questo genere di infiammazione sono:

  • Prodotti igienici
  • Accessori sessuali
  • Abitudini sbagliate

Irritazioni da prodotti igienici

Detergenti, tamponi e assorbenti sono fattori imprescindibili nella routine igienica femminile: la loro qualità può influenzare in positivo o negativo il benessere delle parti intime, determinando talvolta quei bruciori che rendono il sesso poco piacevole.

Assorbenti e salvaslip

L’uso di salvaslip profumati, per fare un esempio, non sempre si addice a pelli sensibili e soggette a reazioni allergiche. L’idea distorta che la vagina sia sporca e vada in qualche modo profumata spinge moltissime donne a optare per prodotti ricchi di sostanze chimiche nocive alla salute batterica della vulva. Una mossa che, oltre a essere potenziale causa di bruciore intimo, si rivela del tutto inutile, poiché una vagina sana è naturalmente pulita e inodore.

Detergenti

Lo stesso vale per saponi e detergenti liquidi: formulazioni eccessivamente aggressive rischiano di irritare la già delicata pelle di vulva e vagina, alterandone il pH e dando luogo a dolorose infiammazioni. I batteri naturalmente presenti nel canale vaginale hanno una funzione protettiva rispetto ad agenti esterni come candidosi e vaginosi batteriche.

Tra le varie intolleranze che possono causare bruciore, l’allergia al liquido seminale è forse la più rara ma, eliminate le alternative, va comunque presa in considerazione.

A scatenarla è una serie di sostanze contenuta nel plasma seminale e che, a contatto con la vagina, provoca bruciore, prurito e malessere localizzato. In questo caso il fastidio è facilmente evitabile con l’uso del preservativo o adottando pratiche come la semen retention, ovvero l’eiaculazione senza sperma.

Irritazioni da accessori sessuali

Come spiegato, l’uso di prodotti igienici con profumi e sostanze chimiche può essere causa di dolore vaginale, ma anche il contatto con lubrificanti, preservativi in lattice e sex toy rischia di provocare dolorose irritazioni. Lo sfregamento del pene sulla pelle non fa che inasprire la percezione del bruciore, costringendo talvolta a interrompere il rapporto.

Un sistema immunitario sensibile a determinate sostanze, così come allergie o intolleranze, può dunque favorire indirettamente il bruciore intimo; proprio per questo è fondamentale scegliere con cura i prodotti da usare, che si tratti di lubrificanti o sex toy.

In assenza di veri e propri dildo, capita di ricorrere a surrogati per i preliminari e l’autoerotismo. In questi casi è bene porre la massima attenzione all’igiene di ciò che andiamo a utilizzare: di qualunque oggetto si tratti, è importante che sia ben pulito, lubrificato e protetto da un preservativo. In caso contrario, c’è il rischio di incorrere in dolorose infezioni e irritazioni.

Irritazioni da abitudini sbagliate

Come detto, l’errata convinzione che la vagina vada igienizzata e profumata spinge molte donne a esagerare con l’igiene, facendo uso di prodotti e dispositivi per la pulizia i cui effetti collaterali superano di gran lunga i vantaggi. A questo proposito potremmo citare l’utilizzo di docce interne che, a differenza di quelle anali, non apportano particolari benefici né alla salute della persona né alle prestazioni sessuali.

Particolare risalto va dato anche alla depilazione intima totale, una tendenza che si fa sempre più strada tra le donne e che, se non eseguita con la massima attenzione, rischia di promuovere fastidiosi bruciori e irritazioni alla vulva. Eliminare totalmente la peluria può favorire, tra l’altro, la proliferazione di germi e batteri, nonché un maggior attrito del pene durante i rapporti sessuali.

Infine, una masturbazione troppo violenta e compulsiva, così come l’uso eccessivo di vibratori possono talvolta irritare le parti intime, causando bruciore con la penetrazione e nei momenti successivi al sesso. Urge ricordare come, in entrambi i casi, sia fondamentale avere mani perfettamente pulite e accessori igienizzati, per non rischiare spiacevoli infezioni.

5. Infezioni

Trattandosi di una parte del corpo assai delicata, la regione vulvare è naturalmente soggetta a infezioni di varia natura. Le più comuni sono:

  • Infezioni alle vie urinarie
  • Infezioni dovute alla biancheria intima

Infezione alle vie urinarie

Una delle problematiche che più colpiscono le donne di qualsiasi età, in particolare in gravidanza e nel periodo post-menopausa; l’infezione al tratto urinario è spesso associata a un’infezione di tipo vaginale e deriva da patogeni legati all’apparato digerente.

In questa categoria rientra, per esempio, la cistite. Quando si manifesta un’infezione del genere, il bruciore durante il sesso si acuisce per la pressione del pene su uretra e vescica. Un malessere particolarmente doloroso che può sfociare in disagi ben più profondi, legati anche a una certa difficoltà nell’espellere l’urina.

Infezioni dovute alla biancheria intima

Un atto tanto banale quanto importante: scegliere la biancheria intima giusta è il primo passo per una vulva sana e senza fastidi. Slip particolarmente stretti, ad esempio, inibiscono la traspirazione, favorendo umidità e infezioni di vario genere. I modelli a perizoma, d’altra parte, sollecitano le zone più delicate tra ano e vagina, agevolando la proliferazione di germi e batteri.

Conclusione

Il bruciore intimo è un problema che, prima o poi, quasi ogni donna si trova ad affrontare. Secondo le stime, disturbi di questo tipo si possono verificare indipendentemente dall’età e in qualsiasi fase della vita riproduttiva femminile, dall’adolescenza fin dopo la menopausa.

Una condizione assai debilitante, che non intacca solo la sfera sessuale – impedendo di godere appieno del rapporto con il partner – ma crea un disagio generalizzato che si estende alle normali attività quotidiane. Il fastidio può infatti limitarsi alla penetrazione, così come persistere nei giorni seguenti al rapporto, rischiando, se non curato tempestivamente, di cronicizzarsi.

Le ragioni del bruciore vanno valutate caso per caso, in base all’età, allo stato di salute e alle abitudini sessuali: si va dalla comune assenza di libido – da ricondursi a motivazioni in parte psicologiche, come lo stress, la stanchezza o l’assenza di stimoli – a una lubrificazione insufficiente per cause ormonali. In entrambi i casi è l’inserimento e l’attrito del pene sulle pareti vaginali a provocare il doloroso bruciore intimo.

Al di là di patologie come il vaginismo, infezioni e allergie, è importante sottolineare come una cattiva igiene personale e l’utilizzo di prodotti non idonei possano favorire l’insorgere di bruciore intimo. Indipendentemente dalla natura del fastidio, rimane fondamentale rivolgersi a un ginecologo per avere una diagnosi precisa e una cura adatta: nella maggior parte dei casi, una crema e qualche cambiamento nelle abitudini personali saranno sufficienti a liberarsi una volta per tutte di questo sgradevole problema.

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